Eh si, scelta importante di casa Ferrari che va a ripescare il V6, frazionamento "parcheggiato" nel lontano 1973 riproponendolo come motore endotermico abbinato ad una parte elettrica dando vita ad una Supercar con sistema ibrido Plug-in.
Il propulsore è un benzina 6 cilindri a V di 120 gradi con una cilindrata di 2,9 litri. Grazie alla scelta di questa architettura è stato possibile collocare i turbo all'interno della V. Questa disposizione ha permesso di aumentare la compattezza del motore, di abbassare il baricentro e di ridurre la massa. La potenza arriva a 663 CV (488 kW) a 8.000 giri/min. Ferrari evidenzia che il V6 stabilisce un nuovo record di potenza specifica per un’auto di serie con 221 CV per litro.
Ferrari dichiara una velocità massima di oltre 330 km/h, 2,9 secondi per raggiungere i 100 km/h e 7,3 secondi per toccare i 200 km/h. Il passaggio da modalità elettrica a ibrida si effettua attraverso un selettore di gestione della potenza (eManettino) accanto al tradizionale Manettino. L’eManettino ha quattro posizioni: eDrive, Hybrid, Performance e Qualify.
Il nome della vettura è frutto di una combinazione della cilindrata (2.992 cm3) e del numero dei cilindri, seguiti dall’acronimo di Gran Turismo Berlinetta. Una scelta che mette ulteriormente in risalto l’importanza del nuovo V6, per il quale la Ferrari ha sviluppato un’aerodinamica specifica. I componenti che generano più calore sono nella parte alta del propulsore, al fine di consentire una migliore gestione termica: il powertrain è raffreddato da due radiatori (uno per il cambio, l’altro per il V6) posizionati davanti alle ruote anteriori, accanto ai condensatori della batteria ad alto voltaggio. L’aria calda è convogliata sul fondo, così da evitare una contaminazione dei flussi di raffreddamento dell’intercooler, mentre i radiatori dell’unità elettrica sfruttano due prese d’aria sopra lo splitter anteriore, una soluzione che ha permesso di lasciare alla sezione centrale il compito di generare carico verticale.
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